Forse vi sarete accorti che i prezzi di conferimento dei rifiuti stanno salendo da parecchi mesi e l’incremento non sembra arrestarsi. Avrete sentito parlare del fatto che gli impianti di smaltimento e recupero di rifiuti sono sempre più saturi.

Ma quali sono le cause? Ecco un elenco di vari fattori concomitanti:

  1. Un aumento della produzione industriale e conseguentemente dei rifiuti prodotti. Una effettiva inversione di tendenza rispetto agli anni della crisi economica.
  2. Il contemporaneo aumento dei rifiuti urbani, con forti afflussi dal centro-sud alle discariche del Nord, per i fatti noti di città come Roma e Napoli.
  3. Scarsità di impianti di smaltimento finale (discariche e inceneritori). Delle circa 160 milioni di tonnellate di rifiuti prodotte in Italia, 30 milioni sono Rifiuti Urbani e altri 10 Milioni sono Assimilabili agli Urbani di produzione industriale. I termovalorizzatori sul nostro territorio sono dedicati quasi interamente ai rifiuti urbani. Di conseguenza, i rifiuti industriali che non possono essere conferiti in discarica, vengono in gran parte dirottati verso inceneritori europei.
  4. Anche gli impianti di Termovalorizzazione europei risentono degli aumenti di volume provenienti dalle aziende del loro paese, oltre che dalle aziende italiane ed anche da quelle britanniche. La Gran Bretagna possiede pochi inceneritori, come l’Italia, ma diversamente da noi, ha stabilito degli accordi governativi che hanno più valore rispetto agli accordi stabiliti dai singoli impianti italiani. Per cui subiamo anche la concorrenza della Gran Bretagna.
  5. Il blocco dei ritiri di rifiuti recuperabili da parte della Cina ha determinato ulteriori afflussi in discarica di quei rifiuti che prima venivano recuperati nella Repubblica Popolare.
  6. Una recente sentenza del TAR della Lombardia (Luglio 2018) ha determinato che i fanghi di depurazione non possono essere classificati come “fertilizzanti”, bensì come “terreno contaminato”. Questo sta praticamente bloccando la produzione di fanghi negli impianti di depurazione.

Tutti questi fattori concomitanti stanno causando una progressiva riduzione della disponibilità degli impianti finali e contemporaneamente un considerevole aumento dei prezzi di smaltimento.

Basti pensare che fino a qualche anno fa, si poteva fissare il prezzo all’impianto finale con validità anche annuale, o comunque di parecchi mesi. Adesso, siamo nella situazione in cui, in alcuni impianti, i prezzi vengono stabiliti giorno per giorno!

Cominciano a verificarsi episodi di incendio nei depositi di rifiuti stracolmi che non riescono a svuotarsi.

COSA FARE?

La situazione non sembra destinata a migliorare sul breve periodo, anzi, potrà subire ulteriori sussulti.

Il solo modo per evitare forti disguidi, in attesa dell’attivazione di nuove licenze di impianti di smaltimento o recupero, o nuovi sbocchi commerciali, e una conseguente stabilizzazione dei prezzi, è quello di fare una buona pianificazione delle tipologie e delle quantità dei rifiuti e trattare le tariffe confrontando più fornitori, scegliendo quelli che sono sufficientemente strutturati da poter consentire un calmieramento dei prezzi in cambio di una buona previsione dei volumi annuali.

Noi, come Expense Reduction Analysts, possiamo aiutarvi nell’analisi dei vostri bisogni e tradurli in requisiti di servizio da sottoporre alo mercato con una gara tra fornitori strutturati e adeguati alle vostre esigenze.

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