Di Sostenibilità si parla sempre più spesso ed in ogni settore; ma esattamente quali e quanti ambiti tocca il concetto di “Sostenibilità”?

Mentre la comunicazione corporate è sempre più concentrata sull’aspetto etico delle aziende e dei prodotti, nonché sull’impatto che le stesse hanno nei confronti dell’ambiente e dell’ecosistema socio-ambientale che le circonda, per coloro che si occupano di Supply Chain e Value Chain, Sostenibilità significa rielaborare i processi aziendali in un’ottica spesso totalmente diversa e con la preziosa “complicità” di Innovazione e Tecnologia.

Si tratta in realtà di due degli aspetti più noti di un framework molto più ampio. Derivati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, i 17 Obiettivi per un futuro sostenibile si declinano a propria volta in una serie di attività tangibili che tutti, a diversi livelli, siamo chiamati ad implementare.

Se per le attività di Responsabilità Sociale di Impresa ormai esiste un florido “mercato” di specialisti, fornitori e progetti, il comparto di attività, strumenti e servizi correlati alla Sostenibilità della Supply Chain è ancora relativamente nuovo, soprattutto nel segmento delle Piccola e Media Industria italiana. Una cosa è certa però: il mercato ha le idee molto chiare; consumatori e clienti pretendono sempre più un impegno chiaro e concreto da parte delle aziende su questi temi.

Cosa significa realmente progettare la Sostenibilità della propria filiera? Quali strumenti hanno le aziende a disposizione? Quali sono i passi ideali e a che tipo di supporto, anche economico finanziario, possono attingere le imprese? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Intanto è importante capire che si tratta di un ambito per il quale non è possibile adottare soluzioni generiche, standardizzate, uguali per tutti; molti sono gli stakeholder coinvolti ed è importante progettare soluzioni che combinino il più possibile i diversi ambiti coinvolgendoli sin dall’inizio del percorso. Le aziende ed i loro fornitori sono chiamati ad effettuare scelte che riguardano, per esempio, i trasporti, il packaging, le produzioni di materie prime e solo una visione olistica consente di affrontare tali progetti con successo.

Un passo alla volta

  1. Comprendere l’opportunità

Come mai sono ancora poche le aziende (meno del 25%) che coinvolgono i fornitori con l’obiettivo di ridurre le emissioni? Perché spesso esiste ancora la percezione che le attività destinate alla Sostenibilità della Supply Chain rappresentino un costo per le aziende anziché un’opportunità concreta, anche in ottica cost-saving. Le aziende che per prime si sono mosse su questi temi dimostrano però quanto sbagliata sia questa concezione: secondo una ricerca del 2018 (Det Norske Veritas®), che ha coinvolto oltre 1400 specialisti aziendali in tema di Sostenibilità, circa il 75% degli intervistati ha valutato i benefici riscontrati maggiori o equiparati ai costi sostenuti, dato che sale fino ad oltre l’83% fra coloro che hanno richiesto audit esterni ed investito in percorsi di formazione lungo l’intera Supply Chain. Quindi, prima di passare allo step successivo (Analisi della Supply Chain e definizione degli obiettivi a breve, medio e lungo termine) è importante confrontare lo stato dell’arte attuale con i principi fondamentali della Sostenibilità applicata alla Supply Chain, così da identificare facilmente le aree di intervento potenziale, gli stakeholder coinvolti e, soprattutto le risorse di cui si avrà bisogno per procedere.

Giorgia Palazzo, supporta le aziende clienti a generare liquidità aggiuntiva in breve tempo e quindi migliorare la profittabilità mediante un’attenta analisi dei processi operativi, in particolare rispetto a tutte le tematiche di Innovazione e Sostenibilità

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