09 luglio 2019

Vi sarete probabilmente accorti che i prezzi di conferimento dei rifiuti stanno salendo da parecchi mesi ormai e l’incremento non sembra arrestarsi. Avrete sentito parlare del fatto che gli impianti di smaltimento e recupero di rifiuti sono sempre più saturi.
Ma quali sono le cause? Ecco un elenco di vari fattori concomitanti:

  1. Un aumento della produzione industriale e conseguentemente dei rifiuti prodotti. Questa è una effettiva inversione di tendenza rispetto agli anni della crisi economica.
  2. Il contemporaneo aumento dei rifiuti urbani, con forti afflussi dal centro-sud alle discariche del Nord, per i fatti noti di città come Roma e Napoli. Basti pensare che Roma, proprio in questi mesi, sta smaltendo rifiuti urbani anche fuori dal Lazio aumentando di conseguenza i costi per lo smaltimento che si riversano sui cittadini attraverso la tassa sui rifiuti. Non a caso la TARI a Roma è tra le più alte d’Italia.
  3. Scarsità di impianti di smaltimento finale (discariche e inceneritori). Delle circa 160 milioni di tonnellate di rifiuti prodotte in Italia, 30 milioni sono rifiuti urbani e altri 10 Milioni sono assimilabili agli urbani di produzione industriale. I termovalorizzatori sul nostro territorio hanno ricevuto precise disposizioni dal governo di smaltire per primi i rifiuti urbani della propria regione, poi quelli di altre regioni e solo come ultima scelta i rifiuti speciali assimilabili agli urbani. Di conseguenza, i rifiuti industriali che non possono essere conferiti in discarica, vengono in gran parte dirottati verso inceneritori europei.
  4. Anche gli impianti di termovalorizzazione europei risentono degli aumenti di volume provenienti dalle aziende del loro paese, oltre che dalle aziende italiane ed anche da quelle britanniche. La Gran Bretagna possiede pochi inceneritori, come l’Italia, ma diversamente da noi, ha stabilito degli accordi governativi che hanno più valore rispetto agli accordi stabiliti dai singoli impianti italiani. Per cui subiamo anche la concorrenza della Gran Bretagna.
  5. Da considerare anche, come dato di confronto con gli altri paesi europei, che:

    • L’Italia possiede 56 termovalorizzatori, dei quali solo 43 operativi. Gli altri sono sospesi, chiusi o addirittura in smantellamento per obsolescenza.
    • La Francia, con una popolazione di poco superiore a quella italiana, possiede 130 termovalorizzatori.
    • La Germania, con una popolazione superiore a quella italiana, possiede 70 termovalorizzatori, ma con una capacità di smaltimento quadrupla rispetto all’Italia.

    La tendenza è quindi quella di esportare sempre più rifiuti in Germania, con un conseguente aumento dei costi di smaltimento.

  6. Il blocco dei ritiri di rifiuti recuperabili da parte della Cina ha determinato ulteriori afflussi in discarica di quei rifiuti che prima venivano recuperati nella Repubblica Popolare.

Tutti questi fattori concomitanti stanno causando una progressiva riduzione della disponibilità degli impianti finali e contemporaneamente un considerevole aumento dei prezzi di smaltimento.

Basti pensare che fino a qualche anno fa, si poteva fissare il prezzo all’impianto finale con validità anche annuale, o comunque di parecchi mesi. Adesso, siamo nella situazione in cui, in alcuni impianti, i prezzi vengono stabiliti giorno per giorno!
Cominciano a verificarsi episodi di incendio nei depositi di rifiuti stracolmi che non riescono a svuotarsi.

COSA FARE?

La situazione non sembra destinata a migliorare nel breve periodo, anzi, potrà subire ulteriori aumenti.
Il solo modo per evitare forti disguidi, in attesa dell’attivazione di nuove licenze di impianti di smaltimento o recupero, o nuovi sbocchi commerciali, e una conseguente stabilizzazione dei prezzi, è quello di fare una buona pianificazione delle tipologie e delle quantità dei rifiuti e trattare le tariffe confrontando più fornitori, scegliendo quelli che sono sufficientemente strutturati da poter consentire un calmieramento dei prezzi in cambio di una buona previsione dei volumi annuali.

Noi, come Expense Reduction Analysts, possiamo aiutarvi nell’analisi dei vostri bisogni e tradurli in requisiti di servizio da sottoporre al mercato con una gara tra fornitori strutturati e adeguati alle vostre esigenze.
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About the Author: Enrico Barazzoni. Enrico è un professionista con un’esperienza ventennale nelle funzioni Logistica, Produzione e Supply Chain Management nell’ambito del settore automotive.
In ERA Italia si dedica principalmente al ruolo di Solution Delivery Specialist per le categorie Logistica, Trasporti e Imballi, oltre che del ciclo completo di gestione dei rifiuti, inclusa la relativa tassa comunale (TARI).